La fornace venne edificata da Francesco Dellacasa a partire dal 29 Aprile 1854, su un terreno di sua proprietà in località detta “Chiappa” o “Calcina”, adiacente al cimitero e a una cava di calcare. I documenti del tempo riportano la dicitura di “fornace da calce a due trombe”, quindi due soli forni.
La struttura attuale della fornace è il risultato di più accorpamenti e parziali demolizioni che dal XIX secolo si sono verificati quasi senza soluzione di continuità. Ciò che in maniera sbrigativa viene definita “Fornace Bianchi” è in realtà la fusione di tre distinti forni da calce realizzati in tre momenti diversi. Attualmente solo due dei forni di cottura rimangono visibili e sostanzialmente integri, e cioè le due fabbriche più antiche. La camera di cottura della terza, la più ampia e recente, è crollata poco tempo prima che si intraprendesse il restauro del complesso. Rimangono però, ancora visibili, i locali al piano terra legati alle lavorazioni ed al deposito del materiale.
Dopo diversi anni in cui si dibattevano opinioni favorevoli e contrarie alla sua demolizione, finalmente nel 2007 il Comune si risolse per la sua conservazione. L’intervento conservativo, che si è concluso nel 2011, ha restituito alla cittadina i due forni superstiti e gli ambienti di lavoro antistanti, entrambi consolidati staticamente, accessibili sia negli ambienti esterni che interni, mantenendo le stratificazioni storiche e riducendo al minimo l’impatto visivo sulla struttura.
Dall’intervento di conservazione alla successiva gestione, si può dire che il successo dell’operazione sia in parte frutto del lavoro di sensibilizzazione, costante e faticoso, che nel tempo ha costruito un’attenzione particolare per gli edifici e le tradizioni della storia millenaria di Cogoleto.